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Il fenomeno del Gaslighting

Il gaslighting è una forma di violenza psicologica che porta la vittima a mettere in dubbio i propri ricordi, i propri sentimenti e la propria autostima.

Nato sulla base del film anglosassone ‘Gaslight’ del regista George Cukor, uscito nel 1944, il termine ‘gaslighting’ ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti dagli anni Settanta del secolo scorso per descrivere una serie di comportamenti manipolatori volontariamente attivati per minare alla fiducia di base della vittima.

I tratti distintivi del gaslighter, ovvero dell’autore di questo fenomeno, sono la mancanza di empatia e il disinteresse verso le conseguenze del proprio comportamento.

Attraverso la negazione persistente, la contraddizione e la menzogna i responsabili e le responsabili di questo fenomeno, sempre più diffuso, proiettano i propri difetti sulla vittima, rubando alla stessa idee creative e progetti, escludendola o screditandola nel tentativo di distruggere la sua autostima.

Data l’elevata diffusione del fenomeno del gaslighting, sono numerosi gli studi che ne analizzano le conseguenze, sulla vittima e sulla società, evidenziando come questo fenomeno porti alla comparsa di ansia, depressione e, in certi casi, anche di psicosi.

I continui abusi verbali e l’isolamento della vittima dai propri affetti determinano, inoltre, l’insorgenza di forti sensi di colpa, di sensazioni di insicurezza e inutilità e la perdita della fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità.

Diffondere informazione circa le dinamiche del gaslighting e le sue conseguenze è la chiave affinché la società diventi più consapevole degli effetti dannosi del comportamento umano abusivo, nella sua varietà di forme, e più pronta ad offrire un adeguato aiuto medico, psicologico e legale alle vittime (Petric, 2022).

Gaslighting sul posto di lavoro

Oltre che nella sfera privata, il gaslighting è un fenomeno sempre più diffuso anche nei contesti lavorativi.

L’ambiente lavorativo, infatti, è terreno fertile per fenomeni di questo tipo, in quanto le gerarchie e le dinamiche di potere che lo caratterizzano, spesso favoriscono l’insorgere di comportamenti manipolatori.

La ragione scatenante alla diffusione del gaslighting sul posto di lavoro sembrerebbe ricadere sulla ricerca del controllo e del potere.

In tali contesti, il gaslighting si può manifestare attraverso la minimizzazione del contributo della vittima, la colpevolizzazione costante, il cambiamento delle direttive senza darne informazione o la negazione dell’evidenza, comportamenti volti alla destabilizzazione della realtà per un tornaconto personale.

Un esempio di gaslighting sul lavoro, tipicamente messo in atto dal datore di lavoro o da chi occupa cariche dirigenziali, è la richiesta dell’aumento dei ritmi di lavoro, con conseguente negazione della stessa per non dover compensare tale aumento con benefit o premi retributivi.

Nonostante la radice del gaslighting risieda nelle dinamiche di potere, questo fenomeno è diffuso anche tra colleghi e colleghe con cariche lavorative di pari livello.

Spinto dalla competizione tra pari, il gaslighter tenderebbe, in questo caso, a mettere in atto comportamenti volti a determinare insicurezza nella vittima, spingendola a mettere in dubbio sé stessa e le proprie idee in un modo dannoso per la propria carriera.

L’obiettivo del gaslighter è infatti quello di mantenere o ottenere il potere, sottomettendo l’altro da sé, anche nel caso in cui l’altro sia un collega o una collega di pari livello.

Come sottolineato anche dalla sociologa del lavoro Dordoni, questa modalità relazionale, basata sulla sottomissione, sul controllo e sulla competizione crea ambienti altamente sfavorevoli al lavoro di squadra, con conseguenze negative anche sul raggiungimento degli obiettivi aziendali, intesi come responsabilità comune e collettiva.

Le conseguenze del gaslighting sul luogo di lavoro, infatti, non ricadono solo sulla vittima ma sull’intera attività aziendale. Oltre a determinare la diminuzione dell’autostima e l’insorgere della tendenza all’isolamento nella vittima, con conseguente aumento del rischio di abbandono, infatti, il gaslighting sarebbe anche all’origine della riduzione drastica della motivazione e di un minor coinvolgimento nelle attività professionali.

Come riconoscere e affrontare il gaslighting sul posto di lavoro

Comprendere e riconoscere il gaslighting e mettere in atto le strategie per contrastarlo può fare la differenza nel preservare l’equilibrio sul posto di lavoro e l’andamento dell’attività aziendale.

Documentare le comunicazioni, facendo uso di mail, messaggi scritti e appunti è una delle strategie utili per ostacolare il gaslighter nel tentativo di destabilizzare il senso di realtà della vittima.

Un’altra strategia che si può mettere in atto è fare domande precise, anche in presenza di terzi, cercando il supporto dei colleghi e delle colleghe di fiducia che possono testimoniare la risposta fornita nel caso in cui incorra la tendenza a comportamenti manipolatori.

Fondamentale nell’ostacolare la diffusione del gaslighting sul posto di lavoro è, inoltre, fissare dei limiti ben chiari, rivendicando con fermezza i propri successi e il proprio impegno qualora non venga riconosciuto dai colleghi e dalle colleghe o da chi occupa cariche dirigenziali.

Contrastare il fenomeno del gaslighting deve essere un obiettivo di ciascuno in quanto significa, non solo proteggere sé stessi, ma anche contribuire a creare ambienti di lavoro più sani e rispettosi, favorendo la diffusione di una cultura basata sulla fiducia e sulla trasparenza.

Come sostenuto anche dalla sociologa Dordoni, alla quale si è già fatto riferimento in precedenza, “le forme di leadership di cui abbiamo bisogno non sono quelle basate sulla competizione e sulla continua ricerca del potere, ma quelle fondate sulla cooperazione, capaci di costruire un ambiente di lavoro disteso e inclusivo, dove le energie e gli sforzi di tutti convergono verso un obiettivo comune, pur senza compromettere le relazioni umane e sociali”.

Fonti e link utili per saperne di più o per approfondimenti:

State of Mind: Gaslighting, una forma di manipolazione psicologica subdola e insidiosa

GQ Italia: Gaslighting, cos’è e come puoi riconoscerlo a lavoro

Trainect: Gaslighting sul lavoro: riconoscere e contrastare

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