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Dipendenza da sostanze

“Con il mese di aprile inizia la Campagna di sensibilizzazione contro le dipendenze promossa da Medí, con l’obiettivo di informare, prevenire, superare i pregiudizi e promuovere una maggiore consapevolezza sui rischi legati alle dipendenze. L’obiettivo è sensibilizzare le persone a riconoscere i segnali di pericolo, comprendere le conseguenze delle proprie scelte e adottare comportamenti responsabili per proteggere il proprio benessere e quello degli altri.”

La dipendenza da sostanze è una delle principali sfide sanitarie e sociali del nostro tempo. È una condizione cronica che può influenzare profondamente la salute fisica, mentale e sociale di un individuo, oltre a esercitare un impatto significativo sulle famiglie e sulle comunità.

Definizione di dipendenza da sostanze

Secondo il DSM-5, la dipendenza da sostanze è descritta come un disturbo da uso di sostanze (Substance Use Disorder – SUD), caratterizzato da un modello problematico di utilizzo di una sostanza che porta a disagio o compromissione clinicamente significativo.

Questo disturbo è diagnosticato quando sono soddisfatti almeno due dei criteri elencati in un periodo di 12 mesi. Tra i criteri figurano:

  • il desiderio persistente o sforzi infruttuosi per ridurre l’uso della sostanza;
  • il tempo significativo speso per ottenere, utilizzare o recuperare dalla sostanza;
  • il craving (desiderio compulsivo);
  • l’incapacità di adempiere a obblighi importanti a causa dell’uso della sostanza.

Il DSM-5 distingue inoltre la gravità del disturbo da lieve a grave in base al numero di criteri soddisfatti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la dipendenza come uno stato psichico e talvolta fisico che risulta dall’interazione tra un organismo e una sostanza, con una spinta compulsiva al consumo continuativo per provare piacere o evitare sintomi di astinenza.

Sostanze più abusate in Italia

In Italia, il consumo di sostanze è un problema rilevante, specialmente tra i giovani. Secondo la Relazione Annuale al Parlamento sul Fenomeno delle Tossicodipendenze (2023), le sostanze più abusate includono:

  1. Cannabis: la sostanza psicoattiva illegale più consumata. Circa il 22,2% dei giovani tra i 15 e i 34 anni ne ha fatto uso almeno una volta nell’ultimo anno.
  2. Oppiacei: costituiscono il 63,9% dei casi trattati nei servizi sanitari per tossicodipendenze. Tra gli oppiacei, l’eroina è ancora predominante, sebbene siano in aumento le prescrizioni illecite di farmaci oppiacei.
  3. Cocaina: La seconda sostanza più segnalata tra le persone in trattamento, con un uso che interessa sia fasce giovani sia adulti.
  4. Nuove Sostanze Psicoattive (NPS): Un gruppo eterogeneo di sostanze che include cannabinoidi sintetici e stimolanti non tradizionali.
  5. Alcol: nonostante sia una sostanza legale, l’abuso di alcol è una delle principali cause di morte correlata all’uso di sostanze.

I dati indicano inoltre che oltre 500.000 persone in Italia soffrono di un disturbo correlato all’uso di sostanze, con tassi di mortalità più elevati tra coloro che fanno uso di oppiacei.

Sintomi della Dipendenza

I sintomi della dipendenza da sostanze, come elencato nel DSM-5, comprendono vari aspetti comportamentali, fisici e psicologici. Tra questi:

  • Tolleranza: la necessità di aumentare progressivamente la dose per ottenere lo stesso effetto.
  • Sintomi di astinenza: manifestazioni fisiche e psicologiche negative (ad esempio, tremori, ansia, sudorazione, irritabilità) che si verificano quando si interrompe l’uso della sostanza.
  • Perdita di controllo: difficoltà a limitare l’uso della sostanza, anche in presenza di evidenti conseguenze negative.
  • Compromissione delle relazioni: problemi nei rapporti sociali, lavorativi o familiari legati al consumo.
  • Craving: desiderio irrefrenabile di assumere la sostanza.

I sintomi fisici specifici dipendono dalla sostanza consumata; ad esempio, gli oppiacei possono causare depressione respiratoria, mentre gli stimolanti possono provocare tachicardia o psicosi.

Cause della Dipendenza

La dipendenza da sostanze è influenzata da molteplici fattori, che interagiscono tra loro:

  1. Fattori genetici: studi indicano che una predisposizione genetica può aumentare il rischio di sviluppare una dipendenza.
  2. Fattori neurobiologici: l’uso di droghe altera i circuiti cerebrali della ricompensa, in particolare quelli che coinvolgono la dopamina.
  3. Fattori psicologici: ansia, depressione e traumi infantili sono frequentemente associati alla dipendenza.
  4. Fattori sociali: povertà, isolamento sociale e pressione dei pari possono contribuire all’inizio e al mantenimento della dipendenza.
  5. Esposizione precoce: l’’assunzione di sostanze durante l’adolescenza è particolarmente rischiosa, poiché il cervello è ancora in fase di sviluppo.

Trattamenti per la Dipendenza

Il trattamento della dipendenza richiede un approccio multidisciplinare e personalizzato, che combina:

  1. Terapia farmacologica:
    1. Metadone e buprenorfina per il trattamento degli oppiacei.
    1. Naltrexone e acamprosato per la dipendenza da alcol.
    1. Nuove terapie emergenti per la gestione dei sintomi di astinenza e il craving.
  2. Psicoterapia:
    1. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace nel modificare i comportamenti legati all’uso di sostanze.
    1. Interventi motivazionali per favorire l’adesione al trattamento.
  3. Riabilitazione:
    1. Centri di recupero e comunità terapeutiche offrono un supporto strutturato per il recupero a lungo termine.
  4. Supporto sociale:
    1. Gruppi di auto-aiuto come Alcolisti Anonimi o Narcotici Anonimi.
    1. Coinvolgimento della famiglia per promuovere un ambiente di sostegno.

La combinazione di interventi farmacologici e psicologici rappresenta l’approccio più efficace per migliorare gli esiti.

Legislazione in materia

In Italia, la legislazione sulle droghe è regolata dal D.P.R. 309/1990, che disciplina sia gli aspetti repressivi sia quelli terapeutici. Il testo prevede:

  • Sanzioni penali per produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti.
  • Misure alternative alla detenzione per chi è affetto da dipendenza, come l’inserimento in programmi di riabilitazione.
  • Norme sulla prevenzione e il trattamento attraverso i Servizi Pubblici per le Dipendenze (Ser.D.).

Riduzione del danno

La riduzione del danno è un insieme di strategie e interventi mirati a minimizzare le conseguenze negative associate all’uso di sostanze, senza necessariamente richiedere la cessazione immediata del consumo.

Questo approccio si concentra sulla salvaguardia della salute pubblica e sulla protezione dei diritti delle persone che usano droghe, promuovendo un accesso sicuro ai servizi sanitari e riducendo i rischi di infezioni, overdose e marginalizzazione sociale.

Tra le misure di riduzione del danno rientrano:

  • Distribuzione di siringhe sterili per prevenire la diffusione di malattie infettive come HIV ed epatite C.
  • Stanze del consumo sicuro, dove i consumatori possono utilizzare sostanze sotto la supervisione di operatori sanitari.
  • Educazione sui rischi legati all’uso di sostanze e sulla gestione dell’overdose, inclusa la distribuzione di farmaci salvavita come il naloxone.
  • Programmi di scambio di siringhe e trattamenti sostitutivi come metadone e buprenorfina, che aiutano a stabilizzare la vita delle persone con dipendenza.

In Italia, le politiche di riduzione del danno sono integrate nei Servizi per le Dipendenze (Ser.D.) e rappresentano un complemento fondamentale agli approcci terapeutici e repressivi, contribuendo a ridurre le conseguenze sociali e sanitarie della tossicodipendenza

Se ti riconosci in una di queste situazioni, ti trovi in difficoltà e hai bisogno di aiuto e supporto contatta i numeri:

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