Skip links

Caratteristiche e definizione dei Disturbi del Comportamento Alimentare

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie psichiatriche complesse che influenzano profondamente il rapporto di un individuo con il cibo e il proprio corpo.

Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), i DCA comprendono diverse categorie, ciascuna con criteri diagnostici specifici.

1. Anoressia Nervosa

L’anoressia nervosa è caratterizzata da una restrizione persistente dell’assunzione calorica che porta a un peso corporeo significativamente basso rispetto all’età, al sesso e alla salute fisica. Le persone con anoressia nervosa hanno una paura intensa di ingrassare e una percezione distorta del proprio corpo.

Criteri diagnostici secondo il DSM-5:

  • Restrizione dell’assunzione energetica rispetto al fabbisogno, risultante in un peso corporeo significativamente basso.
  • Paura intensa di ingrassare o comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso.
  • Alterazione della percezione del peso o della forma del corpo, influenza indebita del peso sull’autovalutazione o mancanza di consapevolezza della gravità del basso peso corporeo.

Sintomi associati:

Le persone con anoressia nervosa possono sperimentare una vasta gamma di sintomi fisici e psicologici, tra cui:

  • Amenorrea (assenza di mestruazioni).
  • Osteoporosi e fragilità ossea, con rischio aumentato di fratture.
  • Bassa pressione sanguigna e rallentamento del battito cardiaco, con possibili danni irreversibili agli organi interni.
  • Pelle secca, perdita di capelli e lanugo (una sottile peluria che si sviluppa per compensare la perdita di calore corporeo).
  • Problemi cognitivi, irritabilità, isolamento sociale e depressione.

Cause principali:

L’anoressia nervosa è una patologia multifattoriale che può derivare da un’interazione complessa di fattori biologici, psicologici e sociali:

  • Genetici: Studi indicano una predisposizione genetica connessa a familiari con disturbi dell’umore o altri DCA.
  • Psicologici: Perfezionismo, bassa autostima e bisogno estremo di controllo sono fattori psicologici comuni.
  • Sociali: L’ideale di magrezza promosso dai media e dalla società rappresenta una pressione significativa.

2. Bulimia Nervosa

La bulimia nervosa è caratterizzata da episodi ricorrenti di abbuffate seguiti da comportamenti compensatori inappropriati, come vomito autoindotto, uso di lassativi o esercizio fisico eccessivo.

Criteri diagnostici secondo il DSM-5:

  • Episodi ricorrenti di abbuffate, definiti come:
  • Consumo di una quantità di cibo significativamente maggiore rispetto alla norma in un periodo di tempo limitato.
  • Sensazione di perdita di controllo durante l’episodio.
  • Comportamenti compensatori ricorrenti per prevenire l’aumento di peso (vomito, digiuno, uso di lassativi o altro).
  • Gli episodi si verificano almeno una volta alla settimana per tre mesi.
  • L’autovalutazione è indebitamente influenzata dal peso e dalla forma del corpo.

Sintomi associati:

La bulimia presenta una serie di conseguenze fisiche e psicologiche:

  • Erosione dello smalto dentale e danni alla cavità orale dovuti all’acidità del vomito.
  • Squilibri elettrolitici che possono portare a complicanze cardiache gravi.
  • Gonfiore delle ghiandole salivari e irritazione esofagea.
  • Cicatrici sulle nocche delle mani dovute al contatto con i denti durante il vomito (segno di Russell).
  • Ansia, depressione e senso di colpa ricorrente.

Cause principali:

Anche la bulimia è causata da una combinazione di fattori:

  • Psicologici: Disregolazione emotiva, difficoltà nel gestire lo stress e scarsa autostima.
  • Sociali: Ideali di bellezza irrealistici e pressioni esterne sul controllo del peso.
  • Biologici: Alterazioni nei circuiti della ricompensa e nei neurotrasmettitori (dopamina e serotonina).

3. Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder – BED)

Il BED si manifesta con episodi ricorrenti di abbuffate, simili a quelli della bulimia, ma senza comportamenti compensatori.

Criteri diagnostici secondo il DSM-5:

  • Episodi ricorrenti di abbuffate, caratterizzati da:
    • Consumo di grandi quantità di cibo in un periodo di tempo limitato, con sensazione di perdita di controllo.
    • Comportamenti quali mangiare velocemente, fino a sentirsi spiacevolmente pieni o in assenza di fame fisica.
  • Disagio marcato e ricorrenza almeno settimanale degli episodi per un periodo di tre mesi.

Sintomi associati:

  • Rapido aumento di peso e obesità con complicanze metaboliche come diabete, ipertensione e dislipidemie.
  • Sentimenti di colpa, vergogna e disgusto verso sé stessi.
  • Problemi relazionali e isolamento sociale.

Cause principali:

Il disturbo è spesso collegato a fattori:

  • Psicologici: Uso del cibo come meccanismo di coping per emozioni negative.
  • Sociali: Esperienze di stigma sul peso e relazioni conflittuali.
  • Biologici: Alterazioni degli ormoni regolatori della fame come leptina e grelina.

4. Disturbi dell’Alimentazione Non Altrimenti Specificati (OSFED)

Questa categoria include condizioni che non soddisfano pienamente i criteri per altri DCA ma che causano comunque disagio clinicamente significativo. Tra questi troviamo:

  • Anoressia Atipica: sintomi simili all’anoressia ma con peso corporeo normale o superiore.
  • Bulimia subclinica: episodi meno frequenti di abbuffate e compensazioni.
  • BED subclinico: episodi di abbuffate meno frequenti.

Sintomi associati:

  • Variabili in base al sottotipo, spesso sovrapponibili a quelli dei disturbi principali.
  • Significativo disagio psicologico e deterioramento della qualità della vita.

5. Pica e Disturbo da Ruminazione

  • Pica: caratterizzato dall’ingestione persistente di sostanze non commestibili (es. gesso, carta). Si verifica spesso in bambini o persone con disabilità intellettive.
  • Disturbo da Ruminazione: comporta rigurgiti ripetuti di cibo, che possono essere rimasticati, risputati o deglutiti nuovamente.

Sintomi associati:

  • Perdita di peso e carenze nutrizionali (nel caso della ruminazione).
  • Possibili complicanze intestinali o tossicità (nel caso del Pica).

6. Disturbo Evitante/Restrittivo dell’Assunzione di Cibo (ARFID)

Questo disturbo è caratterizzato dall’evitamento di determinati alimenti o dalla restrizione dell’assunzione di cibo, senza preoccupazioni per il peso o la forma del corpo. Può portare a carenze nutrizionali significative.

Sintomi associati:

  • Malnutrizione.
  • Dipendenza da integratori o alimentazione enterale.
  • Ansia o avversione verso specifiche esperienze alimentari.

Cause principali:

  • Psicologiche: paura del soffocamento o del vomito.
  • Mediche: disturbi sensoriali o esperienze traumatiche legate al cibo.

Conclusione

La comprensione e la definizione dei DCA sono cruciali per diagnosticare precocemente queste condizioni e fornire il supporto necessario. Ogni disturbo presenta caratteristiche uniche ma condivide una base comune di sofferenza psichica che richiede attenzione clinica e sociale.

L’importanza di chiedere aiuto: contatti utili

Per chi soffre di un DCA o conosce qualcuno che ne è affetto, è fondamentale sapere a chi rivolgersi. Tra i riferimenti utili vi sono:

Riconoscere e affrontare un disturbo del comportamento alimentare è un percorso complesso, ma con il giusto supporto è possibile ritrovare il benessere fisico e psicologico. La prevenzione, la cura e il sostegno collettivo sono i pilastri per affrontare questa sfida e garantire un futuro migliore a chi ne soffre.

Letture consigliate:

Film da vedere:

  • Fino all’osso – To the bone.
  • Ragazze interrotte
  • Primo amore
  • Maledimiele
  • The Whale

Per saperne di più:

Humanitas

Istituto Superiore di Sanità

Quotidiano Sanità

Leave a comment

Explore
Drag