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Giornata Internazionale per l’Aborto Sicuro 2025

Il 28 settembre si celebra la Giornata Internazionale per l’Aborto Sicuro, un’occasione per riflettere sul diritto all’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) e sulle sfide che ancora oggi ostacolano l’accesso a questo servizio fondamentale per la salute e l’autodeterminazione delle donne.

Sebbene la legge 194 del 1978 abbia sancito in Italia il diritto all’aborto, la sua applicazione è tutt’altro che uniforme e priva di ostacoli.

Una realtà frammentata: l’accesso all’IVG in Italia

In Italia, l’accesso all’IVG è ostacolato da una serie di fattori strutturali e culturali.

Secondo un’indagine di Medici del Mondo, nel 2023 circa il 63% dei ginecologi si è dichiarato obiettore di coscienza, con punte che superano l’85% in alcune regioni come la Sicilia.

Questo alto tasso di obiezione limita significativamente la disponibilità di servizi e costringe molte donne a cercare assistenza in altre regioni o addirittura all’estero.

Inoltre, la mancanza di dati ufficiali rende difficile monitorare l’effettiva applicazione della legge 194.

Nonostante le richieste delle attiviste e delle organizzazioni per i diritti riproduttivi, il Ministero della Salute non ha ancora reso disponibili informazioni dettagliate sul numero di IVG praticate, sulle strutture che le offrono e sulla presenza di personale non obiettore.

L’impatto sulla salute mentale delle donne

Le difficoltà nell’accesso all’IVG non riguardano solo la sfera fisica, ma hanno anche gravi ripercussioni sulla salute mentale delle donne.

La mancanza di supporto psicologico adeguato e la stigmatizzazione sociale possono portare a ansia, depressione e stress post-traumatico.

Inoltre, la negazione del diritto all’aborto può costringere le donne a portare avanti gravidanze indesiderate, con conseguenze negative sulla loro salute mentale e sul loro benessere complessivo.

Un aspetto spesso trascurato è la connessione tra l’accesso all’IVG e la salute mentale perinatale. Secondo uno studio condotto nel 2023, solo il 58% dei Dipartimenti di Salute Mentale in Italia offre consulenza pre-concezionale, e solo il 5% dispone di materiale informativo su questo tema.

Inoltre, la presenza di unità specializzate per la salute mentale perinatale è limitata, con solo il 28% dei dipartimenti che dispone di cliniche ambulatoriali dedicate.

Questa carenza di servizi specialistici rende ancora più difficile per le donne affrontare le sfide emotive e psicologiche legate alla gravidanza e alla maternità, aumentando il rischio di sviluppare disturbi mentali non trattati.

Azioni concrete per garantire l’aborto sicuro

Per garantire l’effettivo diritto all’aborto sicuro, è necessario intraprendere azioni concrete a livello istituzionale e sociale:

  1. Rendere obbligatori i dati sull’IVG: Il Ministero della Salute deve raccogliere e pubblicare regolarmente dati dettagliati sul numero di IVG praticate, sulle strutture che le offrono e sulla presenza di personale non obiettore. Questo permetterebbe di monitorare l’applicazione della legge 194 e individuare le aree in cui l’accesso è limitato.
  2. Formare il personale sanitario: È essenziale fornire formazione continua al personale sanitario sui diritti riproduttivi, sull’importanza del supporto psicologico e sulla gestione delle obiezioni di coscienza, per garantire un servizio rispettoso e professionale.
  3. Potenziare i servizi di salute mentale perinatale: Investire nella creazione di unità specializzate e nell’integrazione della salute mentale nei servizi di maternità, per offrire supporto adeguato alle donne durante la gravidanza e il post-partum.
  4. Promuovere una cultura del rispetto e della non discriminazione: Combattere lo stigma sociale legato all’aborto attraverso campagne di sensibilizzazione, per creare un ambiente in cui le donne possano esercitare liberamente il loro diritto alla salute e all’autodeterminazione.

Conclusione

La Giornata Internazionale per l’Aborto Sicuro è un’opportunità per riflettere su quanto sia ancora lontano il raggiungimento di un accesso universale, sicuro e rispettoso all’interruzione volontaria di gravidanza.

In Italia, nonostante la legge 194, le donne continuano a incontrare ostacoli significativi che minano il loro diritto alla salute e alla libertà di scelta.

È fondamentale un impegno collettivo per superare queste barriere e garantire a tutte le donne la possibilità di decidere liberamente sul proprio corpo e sul proprio futuro.

Fonti e link utili per saperne di più o per approfondimenti:

Medici del Mondo

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